La condussi alla spiaggia quel giorno. Era giorno feriale e non ancora estate, quindi era
magnifico, così deserto.
Dei vagabondi straccioni dormivano tra l'erba, dove finiva la rena. Altri sedevano sulle
panchine di pietra e si passavano una bottiglia. Dei gabbiani volteggiavano intorno, tranquilli
eppure come sconcertati. Vecchie signore sui 70-80 sedevano sulle panchine a trattare la
compravendita di immobili lasciati dai mariti morti ammazzati tanto tempo fa dal ritmo della vita,
dalla stupidità, dalla lotta per la sopravvivenza.
Con tutto questo, c'era una gran pace nell'aria e noi passeggiammo e poi ci sedemmo sull'erba,
senza quasi mai parlare. Era bello stare insieme e bastava. Comprai un paio di panini, patatine, e
da bere, e mangiammo in riva al mare.
Poi dormimmo abbracciati per un'oretta. Era in certo qual modo anche meglio che far l'amore.
C'era questo fluire via insieme senza alcuna tensione. Quando ci svegliammo, tornammo a casa
mia e preparai la cena. Dopo cena proposi a Cass di restare lì da me e di metterci insieme. Stette
un pezzo a guardarmi, prima di rispondere, poi disse piano: "No"
Charles Bukowski
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