Fatta di canna
sembravi fatta di canna
e il vento ti passava attraverso
e il suono che ne usciva, lo ammetto stupiva
respiro alternato di là nel fiume in subbuglio
e visoni di genti antiche nell'acqua
e cori di donne e di uomini ascesi
tu invece viso di fata e corpo di bimba
muta nell'ansa in attesa del verbo
e anche se è passato del tempo
e sappiamo che medico sia
la memoria non accenna a svanire
la carta che s'impressiona
quasi sempre ingiallisce lenta
anche i ricordi sembrano più vivi
mentre il cuore, si ascolta e si sente ferito...