giovedì 9 settembre 2010

L'AMICIZIA



Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E' il
campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E' la vostra
mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e
lo cercate per la vostra pace.
Quando
l'amico vi confida il suo
pensiero, non temete di dire no,

trattenete il vostro sì.
E
quando tace, il vostro cuore non smetta di
ascoltare il suo cuore.
Nell'amicizia
ogni pensiero, ogni
desiderio, ogni attesa nasce
e viene
condiviso con una gioia priva di
lodi.
Quando vi separate
dall'amico non rattristatevi.
Poiché le cose
che più apprezzate in
lui,
potrebbero esservi più chiare durante la sua
assenza,
così
come la montagna è più chiara allo scalatore dalla
pianura.
E non
vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento
dello
spirito.

(Khalil Gibran)

NOTI DE TURMENTU


(di Paola Alcioni)

... E deu a maledixi sa noti scampiada,
sa luxi ‘e luna sfacia
chi m’at aguantau a sa scida
allomburendi a sa soga de su sonnu
su pensamentu marigosu de tui.
Nisciuna nui, nisciunu bentu carinniosu
m’allébiat su pesu ‘e s’arregordu:
turmentu sentz’e asséliu, sbéliu
sentz’e ispera peruna, che amargura
furada a su leunaxi, sentz’e paxi,
sentz’e nisciuna paxi, che ànima
in pena!

... E deu a maledixi sa noti sullena,
allacanendimí po cust’axiu chi in su scuriu
di aintru, a manu prena, mi forrogat.
... E sa luna giogat cun su tempus fui fui...

E tui, innui ses, eita ses: luxi
o píxida umbra de dillíriu e de nexi?
Deu - innoi seu! - a maledixi
intr’e billa e sonnu cust’amori
chi si stésiat aici, faci a su primu striori
‘e obrescidroxu, sentz’e mancu acostai.
Naramí: si giai ti tengu aintru,
in cali àtera ‘ia t’ap’a circai?

... E sa luna cumentzat a si sfai in cilixia...

Amori, no...
no m’as abarrai in coru che sèmini
marigosu ‘e tribulia o comenti arrastu
penosu ‘e araxi frida. No.
Mancai sa vida
is burtzus m’at a siddai cun sàrtias de mura,
e sa fura ‘e s’ierru m’at atetirigai su coru
de pressi e de ressínniu,
sempri unu carínniu intr’e is didus mius
po tui nci at a essi.

NOTTE DI TORMENTO

... Ed io a maledire la notte che schiarisce, la sfacciata luce di luna che mi ha tenuta sveglia raggomitolando al filo del sonno l’amaro pensiero di te.

Nessuna nuvola, nessun vento carezzevole mi allevia il peso del ricordo: tormento senza requie, desiderio senza nessuna speranza, come amarezza rubata all’oleandro, senza pace, senza pace alcuna, come un’anima in pena!
... Ed io a maledire la notte tranquilla, illanguidendomi per quest’ansia che nel buio interiore, a piene mani, mi fruga.
... E la luna gioca con il tempo che fugge...
E tu, dove sei, cosa sei: luce oppure ombra di pece di delirio e di colpa?
Io - sono qui! - a maledire tra veglia e sonno quest’amore che si allontana così, verso il primo brivido dell’alba senza neanche avvicinarsi.
Dimmi: se già ti ho in me, in quale altra strada ti cercherò?
... E la luna comincia a disfarsi in brina...
Amore, no... non mi rimarrai in cuore come seme amaro di sofferenza o come traccia dolorosa di brezza fredda. No.
Anche se la vita mi legherà i polsi con tralci di rovo, e il furto dell’inverno mi gelerà il cuore
di fretta e di rassegnazione, sempre una carezza tra le mie dita per te ci sarà.

domenica 5 settembre 2010

Oh dolce Orchidea di levante!



Bella Orchidea
bianca e vellutata
cosparsa di brillanti gocce
di rugiada
del fresco albeggio
di primo mattino
protesa ai raggi ispidi
di un sole ancora nascosto
dalla terra di levante

Bella e delicata
sei tu mia dolce
Orchidea di levante!!

Vaturu

venerdì 3 settembre 2010

KÖR BİR... A BLIND...













Ataol Behramoğlu

La vita è il cuore pieno di tristezza
In un pomeriggio di sole aprile
Tutto è morto e sepolto
è in gioco con il bambino dei vicini o

vento agitando le foglie che
Ma la morte non si muove
la pioggia, l'autunno pallido uccelli
Chi sa dove andare sotto la pioggia
angolo, la stanza puzza di naftalina
sera nelle stanze della casa circondata
Un bambino dormiva
noce e pioppo e tiglio sono
rilascio sarebbe un dolore

Così ciò che è stato così male
sevigilim! Qual è stato così male
Vorrei camminare per la città a mezzanotte
stub in tasca in caso di un suicidio
con schizofrenia e pompa armonica
Mio Dio! Quello che mi era tanto sola, in montagna -
Vorrei camminare, piangere,
Tengo la faccia a terra
città -
gözlerdim.
- Memore della mia giovinezza con questi problemi -
La cameriera ha detto al giudice che il suo caro padre
sarebbe arrivato. Lei e mesi. mia stanza -
Stavo scrivendo sui muri
circa la rivolta e morire
Per rimanere sveglio tutta a scapito della
Vorrei scrivere articoli, Kafka
v.s. Si sedeva in un villaggio
Si parlava della morte di seduta
Se un disegno del cappello
Il corpo di un progetto
feto e una spalla debole
cappotti militari e avrebbe Trenčín
sera si sarebbe parlato
Ci piacerebbe dolore e amore
Mia cara! Ci piacerebbe dolore
sapone per le mani l'odore di cipolla e
Vorrei baciare i tuoi piedi, e poi
la notte è venuto con un grugnito pesante
Di notte e il mio cervello si applicherebbe
la luce non luce, la notte era venuto,
Vorrei andare, in quel momento ero malato
Il mio cervello era malato, coperto in -
tremava come una piaga spot
la notte, ansimando
progresso sudava come un treno.

Il mio cuore!
te ne sei andato
Sei inciampare una canzone
formazione di schiuma flusso
alimentati con dolore e tristezza
ottenere un fiume.

sera
eco in città
e le pecore campane
tombe
Nella città polverosa
bambini piangevano
meno colorato rispetto al mondo e gesso
fino a quando una foto è stata polveroso e vaga
L'amore era ambigua

voi
Ti aspettiamo per una città tranquilla, con un rancore
dietro un vetro con un blues rauco
Sei pronto per amore e compassione
compassione e odio e
In questo modo il dolore di distanza.
Stai guardando la città da una torre
Dal balcone una passione che
Nessuno lo sa

N. passaggi di canzoni d'amore
ah tutto
come si è visto da una finestra
al mondo una finestra
Come un mondo passato di cartoline.

Il mio cuore.
inciampa come un bambino cieco.